Il termine alimurgia indica una scienza, quella che studia l’uso alimentare delle piante spontanee commestibili. Le piante alimurgiche nascono spontaneamente nei boschi e nei campi e non sono coltivate. Nascono libere, come piante erbacee o alberi di cui si possono raccogliere, con grande attenzione, in un determinato stadio del loro ciclo vegetativo, foglie, germogli, fiori e frutti da consumare come cibo.
La prima pubblicazione scientifica, del 1767, è di un medico fiorentino Giovanni Targioni Tozzetti che racconta come le popolazioni riuscivano a sfamarsi durante le carestie, le pestilenze, le guerre, le calamità naturali, grazie alle piante spontanee.
Oggi la pratica di andare per campi e boschi a raccogliere erbe selvatiche è diventata una moda, conosciuta con il termine anglosassone FORAGING, un trend globale ma con un significato ed un uso molto diverso dall’antica sapienza e tradizione popolare.
Le erbe spontanee sono state importate nell’alta cucina e divenute famose.
Della alimurgia Amadriadi desidera recuperare gli scopi salutistici e sociali. La raccolta delle erbe, se fatta correttamente e rispettosamente, recupera le antiche tradizioni, sostiene la biodiversità e valorizza il territorio.
Portare consapevolezza che “Cook with the Wood”, come Amadriadi ha scelto di chiamare e spera di diffondere questa pratica, significa mangiare in modo diverso, sano e semplice. Ma imparare a riconoscere le piante edibili e saperle raccogliere, rispettando l’habitat, è difficile. Necessita di grande esperienza e si impara seguendo corsi e soprattutto accompagnandosi con esperti professionisti specializzati. Le piante buone contengono tantissimi benefici principi nutritivi, ma quelle cattive possono essere letali.
Il Foraging diviene noto attraverso il cuoco danese, di origini albanesi, Renè Redzepi, coproprietario del ristorante NOMA, a Copenaghen, il ristorante più premiato del mondo, ben 5 volte primo ai 50 Best e tristellato anche lo scorso anno. Nemmeno possibile, però, dire “provare per credere”, non fosse altro che nel 2024 il ristorante, con ben 100 dipendenti in cucina, chiuderà, come di recente Redzepi ha dichiarato alla stampa “È un modello insostenibile. Finanziariamente e psicologicamente, come lavoratore e come essere umano, semplicemente non funziona”.
Altrettanto famoso Norbert Niederkofler, italiano altoatesino, chef del ristorante tristellato, St. Hubertus a San Cassiano in Badia, che propone erbe alimurgiche, a tutto lusso.
Amadriadi promuove l’alimurgia, diffondendone un uso popolare, attento e accompagnato.
Amadriadi ha ideato e progettato un progetto denominato BETA, in fase di attuazione, per favorire la rigenerazione della bella e piccola frazione di Tirli, Castiglione della Pescaia, attraverso la riscoperta e l'uso delle piante alimurgiche locali, come la Beta Vulgatris con cui si facevano i tortelli maremmani. Finanziato dalla Regione Toscana, azione Leader del Programma di sviluppo rurale Psr feasr 2014-2022 e gestito dal GAL FAR MAREMMA. Capofila il Comune di Castiglione della Pescaia e partner diretti Università di Pisa, Asbuc Usi Civici di Tirli, Azienda apistica Massimo Mancini, associazione Migratoria, con il coinvolgimento attivo dei cittadini, ristoranti e aziende, associazioni della frazione.